È basato sul corpo di conoscenza dell’Enneagramma, sulla visione dell’Approccio Integrale di Ken Wilber e sull’esperienza della ricerca somatica e del movimento. Integra gli studi accademici in etnologia religiosa e antropologia culturale, lo studio e approfondimento della natura umana con l’Enneagramma, la formazione ed esperienza nell’area somatica, la passione per a danza e la pratica della meditazione che sono nella mia vita.
È una proposta che offre sostegno alla consapevolezza della nostra posizione e movimento nella vita e nel mondo. L’orientamento di questo approccio è spostare il senso di sé stessi e della propria identità dalla proiezione, dalla reattività emotiva e dagli automatismi istintivi a quel luogo interiore di presenza e sostegno che permette alle risorse di emergere. Le tradizioni spesso chiamano questo luogo la nostra vera natura. Integrando una conoscenza empirica dei nostri aspetti interiori e delle dimensioni della realtà, anche la vita quotidiana può esprimere e manifestare la molteplicità di questa profonda natura.
Idries Shah sosteneva che un uomo è veramente libero solo quando ha la scelta della dimensione della realtà cui dare attenzione invece che essere intrappolato nell’unica che riesce a riconoscere e su cui concentra la propria attenzione.
In questa ottica, i momenti di crisi e gli aspetti della personalità che operano in modo automatico sono considerate porte di accesso alla scoperta dei nostri tanti e abilità naturali. Ciò che viviamo come difficoltà, come stallo, come confusione spesso è una situazione di cui non riconosciamo o accettiamo davvero tutti gli aspetti, un contesto solo parzialmente considerato.
I momenti di radicale trasformazione interiore della visione e della percezione di noi stessi e del mondo sono momenti di integrazione. Avvengono nell’attimo in cui l’esperienza è ‘integrale’ e ‘integrata’, non parziale o frammentaria come invece è il modo automatico in cui interpretiamo e reagiamo agli eventi. Quando il corpo fa esperienza di se dall’interno, quando emerge la consapevolezza della dinamica e degli schemi in movimento nel loro ambiente fisico e sociale, allora corpo, mente ed emozioni sono vissuti come uno. George I. Gurdjieff attribuiva molta importanza all’integrazione dei tre centri mentale, emotivo e istintivo e al loro coinvolgimento attivo nel processo evolutivo.
Se si vuole indagare nella realtà, che sia la realtà relativa di questo momento o la realtà assoluta, è necessario comprendere quell’integrale e dinamica coscienza umana che si svela in tutte le dimensioni sperimentabili attraverso i sensi e anche nelle dimensioni antecedenti lo sperimentabile e interpretabile.
In questo processo, intento, sostegno e direzione sono fondamentali. Pratiche che aprono a una prospettiva più ampia di quella abituale permettono di disimparare ciò che si crede di se stessi e, a Dio piacendo, ricordarsi di sé.
“Che cosa è ‘Integrale’? Significa semplicemente più completo, equilibrato, comprensivo e collegato. Usando un approccio Integrale negli affari, lo sviluppo personale, l’arte, l’educazione, o la spiritualità (o in qualunque dei numerosi altri campi), possiamo includere maggiori aspetti della realtà e della nostra umanità, per diventare consapevoli in modo più completo ed efficace in tutto ciò che facciamo. […] Non possiamo realisticamente onorare i vari metodi e campi senza esporre come si incastrano insieme. Questo è il modo di trattare in modo genuino il mondo filosofico”
– Ken Wilber –
Con il Modello Quattro Quadranti Wilber suggerisce che quasi tutto può essere osservato usando quattro prospettive intrinseche: le prospettive interiore ed esteriore dell’individuo e le prospettive interiore ed esteriore del collettivo. Un altra visione nucleare per cui Wilber è famoso è la comprensione che lo sviluppo umano, individualmente e fino a un certo punto anche culturalmente, passa attraverso dei livelli specifici o stadi di coscienza. Per esempio, ci sono i stadi cognitivi, stadi morali, stadi culturali, stadi spirituali, stadi della Dinamica a spirale e molti altri. Considerati come un intero, presentano un messaggio potente alla mente integrale.
Questi due concetti, quadranti e livelli, sono il fondamento del Modello Integrale di Wilber chiamato AQAL (tutti i quadranti, tutti i livelli). Rappresentano la struttura fondamentale della sua “teoria del tutto” e la base della sua filosofia chiamata Sistema Operativo Integrale che invita a una prospettiva che include tutti i quadranti, tutti i livelli, tutte le linee (di sviluppo), tutti gli stati (di coscienza) e tutti i tipi (di consapevolezza). Tutti noi possiamo sperimentare tutti gli stati di coscienza e l’interpretazione che ne diamo dipende dal nostro stadio di consapevolezza.
Mentre tutti possiamo fare esperienza anche della realtà non-duale che valuteremo secondo il nostro livello, non tutti possiamo conoscere tutti gli stadi. Mentre è possibile passare da uno stato all’altro, non possiamo saltare i livelli nella nostra evoluzione.
I principi comuni sono la concezione olistica del soggetto in cui corpo, emozione e pensiero compongono un continuum inseparabile, un’ampia e sofisticata disponibilità di tecniche gestuali e manuali e una costruzione dell’esperienza soggettiva attraverso la pratica costante e approfondita dell’ascolto e della sensibilità, soprattutto propriocettiva e cinestetica.
Nel linguaggio scientifico comune, somatico è ciò che si riferisce o appartiene al corpo o agli organi degli esseri viventi, mentre nel linguaggio dell’antropologia si riferisce alle fattezze del corpo caratteristiche di un tipo umano o di un individuo. Tuttavia dagli anni Sessanta il filosofo americano Thomas Hanna ha coniato il termine somatica per definire il campo di studio del corpo attraverso la prospettiva dell’esperienza individuale. Ha iniziato a usare il termine soma per definire il corpo come soggetto che esperisce, in contrapposizione al corpo considerato come oggetto.
Tra i vari approcci e metodi somatici, Body-Mind Centering® – sviluppato negli anni Settanta da Bonnie Bainbridge Cohen – specificamente esplora la relazione tra corpo e mente attraverso il movimento. È uno studio esperienziale basato sull’embodiment e l’applicazione di principi di anatomia, fisiologia, psicologia e sulla conoscenza dello sviluppo del movimento dal concepimento al primo anno di vita. Esplora i sistemi corporei fisiologici e la loro espressione, gli schemi evolutivi del movimento, lo sviluppo dei sensi, dei riflessi primitivi, dell’equilibrio e della relazione con la gravità e lo spazio. Utilizza il movimento, il tocco, la voce e le immagini e pone attenzione alla persona nella sua interezza e all’individualità.
Una delle attuazioni più interessanti di questo approccio è la somatizzazione, l’esperienza cenestesica, in contrapposizione alla visualizzazione che ricorre all’uso di immagini. Con la somatizzazione e con l’utilizzo di un linguaggio basato sul corpo per descrivere i movimenti e le relazioni corpo-mente avviene una trasmissione di informazioni dalle cellule del corpo al cervello e viceversa. Questo permette la naturale riorganizzazione e la trasformazione degli schemi, l’accettazione e apprezzamento di come esprimiamo chi siamo, come percepiamo il mondo, gli altri, noi stessi e il nostro modo di apprendere.
“La natura si organizza in schemi. Anche in noi, che della natura siamo parte, si formano degli schemi. La mente è come il vento e il corpo è come la sabbia: se vuoi sapere come soffia il vento, puoi guardare la sabbia.”
– Bonnie Bainbridge Cohen –